Tra gli animali domestici che possono essere gestiti sia per compagnia, sia per profitto, spiccano anche le galline che – insieme a cani, gatti, maiali e pochi altri – permettono anche di realizzare ambedue le cose, in un contesto che sia maggiormente permissivo e sicuramente più etico rispetto a quelli che vengono conosciuti come allevamenti intensivi. Per tentare di familiarizzare con queste realtà, potremmo definire “allevamenti domestici” quelli che vengono gestiti con poche risorse iniziali, dal punto di vista economico, e che permettono di ottenere il risultato sperato; ma che cos’è che si vuole, nel dettaglio? Che si tratti di animali domestici che abbiano dei pulcini e da utilizzare da compagnia o di potenziali prodotti di consumo e di vendita, la risposta può variare e con essa anche il proprio approccio al mondo dell’avicoltura. Per questo motivo, di seguito vale la pena offrire alcuni spunti da seguire a proposito dei passaggi principali da adottare per mettere a punto la propria attività in tutto e per tutto.
I requisiti da rispettare per l’avviamento di un allevamento di polli domestico
Gestire degli animali, a meno che ciò non avvenga nel contesto più minimo possibile – ovvero, avere un cane da compagnia o un gatto domestico – richiede il rispetto di determinati requisiti che appaiono non soltanto etici e rispettosi per la salute e la salvaguardia dell’animale, ma anche fondamentali per la salute di tutte quelle persone che potrebbero consumarli. Chi gestisce un allevamento, infatti, sa che una delle possibili destinazioni della gestione dei polli è il cibarsene, che si tratti di un atto autoriferito o di un qualcosa che avviene attraverso precisi canali di vendita; ciò determina una certa responsabilità nell’atto della nutrizione e della gestione dell’animale poiché – immaginiamolo – se si gestisse in maniera sbagliata un pollo o una gallina (nutrendolo con cino non esattamente sano in termini di sostanze e qualità), quali sarebbero le carni di cui ci si ciberebbe?
Per questo motivo, secondo un Decreto Legislativo del 2006 entrato in vigore in Italia per garantire la qualità delle avicolture, tutti gli allevamenti di polli che vogliono essere creati – anche se autonomi o risicati in termini di numero degli animali – dovranno essere comunicati al centro ASL della propria provincia; questo si occuperà, a sua volta, di sancire tutti quei requisiti che dovranno essere necessariamente rispettati per la gestione dell’allevamento, il quale sarà opportunamente controllato da ispettori sanitari e per la tutela igienica, sanitaria e animale, al fine di scongiurare qualsiasi possibile episodio virale o batterico che nasce tra gli animali. I requisiti variano a seconda della provincia e della regione, per cui non si può offrire una macroarea specifica, bensì alcuni indirizzi generali sovente presi in esame: utilizzare strutture di contenimento, vietare allevamenti nei giardini adiacenti agli appartamenti, regolare il numero di polli acquistabili in base alle misure dello spazio a disposizione, ecc. Per avere una panoramica ben netta di tutti gli indirizzi che dovranno essere seguiti, al fine di non incorrere in problematiche di tipo burocratico, si invita a tenersi pronti attraverso la formazione in materia di avicoltura, che può essere ottenuta facendo affidamento a corsi presenti sul sito di Il Verde Mondo. In questo modo, il proprio lavoro apparirà molto più semplificato in ogni senso.
Scelta delle galline per il proprio allevamento
Aspetto essenziale della gestione di un allevamento di polli è determinato dalla scelta delle galline, che saranno fondamentali sia per ottenere il profitto sperato, sia per vendere uova o direttamente polli giunti ad un determinato momento della propria vita; stesso dicasi anche del consumo autonomo che può avvenire in casa: insomma, quali galline acquistare e crescere per il proprio allevamento? Le specie sono differenti e vanno dalla gallina rossa a quella grigia, passando per la nera, la bianca e la Amrock. Ovviamente, ognuna di queste presenta delle caratteristiche differenti, che interessano soprattutto la quantità di uova che vengono covate ogni anno e il pregio di queste ultime, per cui sarà necessario fare affidamento al tipo di esigenza che si ha. In ogni caso, le uova iniziano a deporre le uova a partire dai cinque mesi: per una scelta corretta, se si è principianti in materia di allevamento, si consiglia di servirsi della gallina rossa per il proprio lavoro.